Ebbene sì, Stefano dopo averci stupito
con Fregona Istanbul, entusiasmato con Turbofolk MongolRally, doveva
romperci gli zebedei con questo miserevole tour dalle banali Alpi a,
indovinate dove? Lampedusa. Si è vero, il progetto era diverso...
partire in bici da Antiochia (Turchia) entrare in Siria, Libano,
Israele, Palestina, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e lì, a
Casablanca, farsi l'operazione ai calli dei piedi.... Ma ci ha
pensato lo zio Sam a scongiurare l'evento, fomentando rivolte e
ribellioni. Ribellioni che non cesseranno neanche alla notizia che
il buon “Bara”, ...”..attraverserà solo la penisola
italiana..”, tale è la diffidenza tra le genti arabe per la
disinformazione occidentale.
Che dire di questo giovine ex gottoso
dedito al vizio del buon mangiare e del buon bere? Figlio di un
tirchio commerciante di legname genovese e di una ingenua pastorella
austriaca (un bel paccozzo di luoghi comuni va sempre bene) , visse
in tenera età tra segatura e provole vituperato dalle genti venete
per la sua strana abitudine di cibarsi esclusivamente di trenette al
“vero” pesto genovese (al posto dei pinoli che costano troppo ci
si doveva mettere, così narrano gli antichi testi della buona cucina
ligure, della segatura di abete rosso Dop del Cansiglio). A forza di
segatura crebbe a dismisura e, al Liceo, cresciuto più degli altri
anche a livello ormonale, cercò di “impollinare con la sua pigna”,
testuali sue parole, l'anziana professoressa di Storia naturale e
Biologia intenta a spiegare nell'intimo la fotosintesi clorofilliana.
Questa iniziale incomprensione sfociò in quello che si puo' definire
in una difficoltà a relazionarsi con l'altro sesso.
Ogni relazione finita male, ….anzi
non finita..... ma...restiamo amici.......stimolava nel giovane
Stefano questa irrefrenabile voglia di viaggiare, di studiare luoghi
e genti. Poi, molto dopo, venne l'amore, il rapporto, quello vero,
quello stabile. Finalmente Stefano aveva incontrato il suo metro e 58
cm (forse sono anche di più ma che importa!) di pino mugo:
l'Alessandra. Ma il vizio non sparì del tutto. Ogni tre, quattro
anni, come maledizione, come 29 febbraio, giorno bisestile,
misteriosamente ritorna...
Il viaggio, questa volta in solitaria,
qua e là in compagnia di loschi e preoccupanti figuri, toccherà
interessanti luoghi della penisola alla ricerca della fatata
pillolina blu dimenticata. Il criterio delle tappe ci è oscuro. Il
nobile Biciclista svelerà solo a questo blog e solo agli amici più
affezionati le profonde motivazioni, le impressioni, i suoi pensieri
in carenza di ossigeno e con il cervello affogato nell'acido
piruvico. Noi lo seguiremo attenti, filmandolo, fotografandolo,
messaggiandolo ,... sputtanandolo.
Attaccheremo all'alba, attaccherà all'alba. Non ci deluderà.
Chi bene inizia è a metà dell'opera.
RispondiEliminaAlmeno lo spero....
Stefano
e preciso che nel frattempo non sarà più un viaggio in solitaria, ma che dall'inizio alla fine viaggeremo io ed Elio.
RispondiEliminaSe non ci spariamo prima abbiamo buone chance di arrivare a destinazione con qualche chilo in meno (ad Elio non serve tanto, a me...). W la provla, w il pesto, w il pino mugo e la segatura!
Stefano
Non capisco dove sia "il bene iniziale", non riesco a capire, anche mettendomi di impegno...
RispondiEliminaE quindi sono contento che ti faccia accompagnare da un badante che ti terrà sotto controllo, e ti aiuterà nell'impostare le curve + pericolose, ti spingerà in salita, ecc., ecc.
Mi raccomando non prendere l'autostrada come fai di solito!