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lunedì 22 luglio 2013

Attaccheremo all'alba

Ebbene sì, Stefano dopo averci stupito con Fregona Istanbul, entusiasmato con Turbofolk MongolRally, doveva romperci gli zebedei con questo miserevole tour dalle banali Alpi a, indovinate dove? Lampedusa. Si è vero, il progetto era diverso... partire in bici da Antiochia (Turchia) entrare in Siria, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e lì, a Casablanca, farsi l'operazione ai calli dei piedi.... Ma ci ha pensato lo zio Sam a scongiurare l'evento, fomentando rivolte e ribellioni. Ribellioni che non cesseranno neanche alla notizia che il buon “Bara”, ...”..attraverserà solo la penisola italiana..”, tale è la diffidenza tra le genti arabe per la disinformazione occidentale.
Che dire di questo giovine ex gottoso dedito al vizio del buon mangiare e del buon bere? Figlio di un tirchio commerciante di legname genovese e di una ingenua pastorella austriaca (un bel paccozzo di luoghi comuni va sempre bene) , visse in tenera età tra segatura e provole vituperato dalle genti venete per la sua strana abitudine di cibarsi esclusivamente di trenette al “vero” pesto genovese (al posto dei pinoli che costano troppo ci si doveva mettere, così narrano gli antichi testi della buona cucina ligure, della segatura di abete rosso Dop del Cansiglio). A forza di segatura crebbe a dismisura e, al Liceo, cresciuto più degli altri anche a livello ormonale, cercò di “impollinare con la sua pigna”, testuali sue parole, l'anziana professoressa di Storia naturale e Biologia intenta a spiegare nell'intimo la fotosintesi clorofilliana. Questa iniziale incomprensione sfociò in quello che si puo' definire in una difficoltà a relazionarsi con l'altro sesso.
Ogni relazione finita male, ….anzi non finita..... ma...restiamo amici.......stimolava nel giovane Stefano questa irrefrenabile voglia di viaggiare, di studiare luoghi e genti. Poi, molto dopo, venne l'amore, il rapporto, quello vero, quello stabile. Finalmente Stefano aveva incontrato il suo metro e 58 cm (forse sono anche di più ma che importa!) di pino mugo: l'Alessandra. Ma il vizio non sparì del tutto. Ogni tre, quattro anni, come maledizione, come 29 febbraio, giorno bisestile, misteriosamente ritorna...
Il viaggio, questa volta in solitaria, qua e là in compagnia di loschi e preoccupanti figuri, toccherà interessanti luoghi della penisola alla ricerca della fatata pillolina blu dimenticata. Il criterio delle tappe ci è oscuro. Il nobile Biciclista svelerà solo a questo blog e solo agli amici più affezionati le profonde motivazioni, le impressioni, i suoi pensieri in carenza di ossigeno e con il cervello affogato nell'acido piruvico. Noi lo seguiremo attenti, filmandolo, fotografandolo, messaggiandolo ,... sputtanandolo.
Attaccheremo all'alba, attaccherà all'alba. Non ci deluderà.

3 commenti:

  1. Chi bene inizia è a metà dell'opera.
    Almeno lo spero....
    Stefano

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  2. e preciso che nel frattempo non sarà più un viaggio in solitaria, ma che dall'inizio alla fine viaggeremo io ed Elio.
    Se non ci spariamo prima abbiamo buone chance di arrivare a destinazione con qualche chilo in meno (ad Elio non serve tanto, a me...). W la provla, w il pesto, w il pino mugo e la segatura!
    Stefano

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  3. Non capisco dove sia "il bene iniziale", non riesco a capire, anche mettendomi di impegno...
    E quindi sono contento che ti faccia accompagnare da un badante che ti terrà sotto controllo, e ti aiuterà nell'impostare le curve + pericolose, ti spingerà in salita, ecc., ecc.
    Mi raccomando non prendere l'autostrada come fai di solito!

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